I vaporizzatori per erba sono diventati sempre più efficienti, da diversi anni ormai sono presenti sul mercato una miriade di marchi e modelli che permettono una vaporizzazione ottimale dei principi attivi contenuti nella Cannabis (principalmente cannabinoidi THC, CBD e terpeni), rendendo il vaporizzatore lo strumento principale per l’assunzione di Cannabis a scopo terapeutico. Scopriamo perché e quali vantaggi offre la vaporizzazione rispetto alla combustione.

INDICE

  • Perché un Vaporizzatore per erba? Perché fumare fa male!
  • Vaporizzazione e combustione provocano un effetto diverso
  • “Sì ok ma la canna c’ha quel non so che, il sapore, la gestualità… e poi il vaporizzatore mi fa tossire.”
  • Con il vaporizzatore consumi fino al 75% di erba in meno

Perché un Vaporizzatore per erba? Perché fumare fa male!

I vaporizzatori per erba nascono con lo scopo di fornire una forma di assunzione dei principi attivi presenti nella Cannabis per inalazione (il metodo più efficiente ed immediato) in alternativa alle classiche sigarette rollate e fumate.
La combustione che avviene all’accensione di uno spinello (che brucia a temperature fino a 900°C) genera una quantità di elementi chimici e particolati tossici assolutamente dannosi, che una volta inalati vanno ad abbattere quelli che sono gli effetti antitumorali, antinfiammatori e in generale i benefici dei cannabinoidi.

E’ paradossale assumere una sostanza benefica attraverso un metodo di assunzione dannoso come l’inalazione dei fumi prodotti dalla combustione.
Oltre alla Cannabis all’interno del fumo di una canna abbiamo tutti i sottoprodotti generati dalla combustione della cartina, la quale è composta, oltre che da cellulose vegetali di origine indefinibile, da colle e sostanze artificiali che, se bruciate, restituiscono una serie di sostanze cancerogene che sarebbe meglio non assumere.

In aggiunta a questi aspetti dobbiamo aggiungere che molti utilizzatori che consumano Cannabis sotto forma di sigarette rollate mischiano l’erba con il tabacco. Questo fa sì che oltre alle sostanze presenti nella Cannabis e nella carta, l’utilizzatore inali anche tutte le sostanze presenti nel tabacco. Questo significa che oltre alla impressionante lista di sostanze tossiche derivanti dalla combustione (oltre 400), l’utilizzatore inala nicotina, una sostanza presente naturalmente nelle foglie del tabacco che ha effetti diametralmente opposti a quelli per cui si assume la Cannabis normalmente, oltre che essere molto insidiosa perché è una sostanza che produce una forte dipendenza.

Vaporizzazione e combustione provocano un effetto diverso

I vaporizzatori (da non confondersi con le e-cig che vaporizzano liquidi) funzionano scaldando uniformemente l’erba sminuzzata a temperature che variano dai 180°C ai 200°C, a questa temperatura il materiale vegetale che compone l’inflorescenza non brucia, tuttavia le resine che contengono i principi attivi diventano vapore e possono essere inalate.
In questo range di temperatura inoltre il THC e il CBD subiscono una reazione chimica detta decarbossilazione che converte THCA, CBDA ed altri acidi cannabinoidici nei loro cannabinoidi corrispondenti (cioè THC, CBD, ecc.) rendendoli assimilabili per il nostro organismo e attivando gli effetti della Cannabis sul corpo.

Alla temperatura a cui brucia uno spinello (900°C come detto), non solo bruciamo il materiale vegetale che compone il fiore liberando una serie di sostanze tossiche, ma oltretutto andiamo a degradare i cannabinoidi che a una temperatura così elevata vengono in gran parte distrutti.

Non solo, aggiungendo altri componenti come carta e tabacco andiamo a inalare sostanze che legandosi ai cannabinoidi (o a quello che ne rimane) distorcono fortemente quelli che sono gli effetti percepiti dal consumatore, che in gran parte dei casi prova un generico stordimento e un blando giramento di testa, che superano come intensità la benefica euforia e la rilassatezza forniti da THC e CBD in combinazione.

Come se non bastasse il consumatore che assume Cannabis mischiata al tabacco avrà il richiamo fisico di fumare ancora dopo breve tempo, senza ricevere la gratificazione corporea che dona la Cannabis, dovuto alla famigerata nicotina che è una sostanza che fornisce una dipendenza fisica rapidissima e molto forte.

Il vaporizzatore fornisce dunque un’esperienza molto migliore, degli effetti più piacevoli e duraturi, oltre che eliminare totalmente l’assunzione di sostanze dannose e che creano dipendenza.

“Sì ok ma la canna c’ha quel non so che, il sapore, la gestualità… e poi il vaporizzatore mi fa tossire.”

In questa frase si riconosceranno molti, andiamo a sviscerarla:

“…la canna c’ha quel non so che…”: per l’esattezza circa 4 mila sostanze chimiche, di cui 400 sono tossiche e almeno altre 40 sono notoriamente cancerogene, oltre alla nicotina che aggiunge a quel non so che una dipendenza fisica, che molti legano erroneamente alla Cannabis.

“…il sapore…”: il sapore del fumo derivante dalla combustione può essere definito buono solo da chi ha le papille gustative asfaltate per il fumo; il 100% di chi smette completamente con la combustione riconosce che sente molto di più profumi e sapori e definisce come nauseabondo il sapore di un fumo da combustione. Una volta passati alla vaporizzazione godrete delle sfumature di profumi e sapori generati dai terpeni dell’erba di qualità e vi chiederete come fosse possibile sopportare il puzzo il cui eravate imprigionati.

“…la gestualità…”: come per un fumatore tabagista la gestualità ricopre un ruolo importantissimo, serve infatti a trovare un alibi per non ammettere il disagio all’idea di non fumare più, questo è un meccanismo mentale indotto dalla dipendenza da nicotina. Nessuno dice che sia facile cambiare e passare dalla combustione alla vaporizzazione, l’unica cosa che possiamo assicurarti è che ne vale la pena.

“…e poi il vaporizzatore mi fa tossire.”: non è il vaporizzatore a farti tossire, è la cannabis, il THC infatti ha un effetto espettorante. E’ normale tossire molto i primi tempi in cui si abbandona la combustione in favore della vaporizzazione, questo anche perché i vostri polmoni sono incatramati dai residui del fumo inalato, dopo una fase iniziale di vera e propria depurazione anche questo non sarà più un problema e anzi, un colpo di tosse ben assestato dopo una bella vaporizzata sarà la garanzia dell’effetto potente e duraturo di un fiore di qualità.

Con il vaporizzatore consumi fino al 75% di erba in meno

Ultimo vantaggio, ma non meno notevole, della vaporizzazione è l’aspetto pratico del consumo della materia prima. Utilizzando un vaporizzatore infatti, oltre ad avere un’esperienza molto migliore e salutare, consumerete molta meno erba, fino al 75% in meno.
Questo è dovuto al fatto che lavorando alle giuste temperature per estrarre i cannabinoidi e non avendo un degrado degli stessi dovuto a temperature eccessive, ottimizzerete il consumo e non andrà sprecato neanche un grammo dei vostri preziosi fiori.

L’88% degli elementi presenti nel fumo da combustione non sono cannabinoidi, al contrario il vapore del vaporizzatore è composto al 95% da cannabinoidi e al 5% da terpeni. Per spiegarlo in termini ancora più semplici, fumando uno spinello contenente 1g di erba si assumono meno cannabinoidi che vaporizzando 0,25g di erba.

Ma quindi ci sono solo lati positivi? Sì, lo diciamo con certezza assoluta: la vaporizzazione è il metodo migliore di consumare cannabis per inalazione, è una scelta che protegge la vostra salute e le vostre tasche, oltre che permettervi di ottenere la migliore esperienza possibile con la Cannabis.

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II prodotti non contengono ingredienti dannosi per l’uomo. Ai prodotti non è applicato il dpr 309/90, non trattandosi di sostanze stupefacenti o psicoattive in quanto il THC contenuto è inferiore allo 0,5% e ai 5mg per grammo.

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